Dopo una lesione muscolare, non dovuta a un trauma diretto, la prima domanda da porsi è: perché mi sono fatto male, perché proprio su quel muscolo e in quel determinato gesto atletico.
Questo è quello che facciamo nel nostro studio, ancor prima di iniziare il percorso terapeutico cerchiamo di analizzare i motivi che hanno portato all'infortunio. Mettendo insieme lo stile di vita dell'atleta, il tipo di sport e di preparazione svolta, il periodo della stagione agonistica, le caratteristiche fisiche dell'atletica, lo stato mentale, la parte nutrizionale, le disfunzioni posturali e osteopatiche presenti, non sottovalutiamo nemmeno il momento dell'infortunio valutando l'abbigliamento tecnico utilizzato, quando c'è stato dell'infortunio a inizio gara, a fine gara, durante il riscaldamento.
Avere tutte queste informazioni ci aiuta a capire perché
l'atleta si è fatto male, ci da la possibilità di scegliere il percorso terapeutico migliore per riportare l'atleta in campo e soprattutto ci può far scegliere la strategia migliore per evitare che questo accada di nuovo.
In un percorso per lesione muscolare il supporto medico è fondamentale in particolare la diagnostica per immagini, che ci può far vedere l'effettivo danno e a fine percorso il reale risultato ottenuto.
Nel caso in questione si tratta di una pallavolista che ha subito una lesione muscolare con edema di 35 mm, era presente incapacità funzionale sul muscolo interessato, l'ecografia è stata svolta dopo 3 giorni dall'infortunio, il percorso intrapreso è stato di 6 sedute utilizzando tecniche di terapia manuale integrata (osteopatia-massoterapia), terapia elettromedicale con ENF, taping elastico, tecniche IASTM per la manipolazione dei tessuti molli, impacchi di argilla sulla coscia interessata. Sul resto del corpo sono state svolte sedute di manipolazione osteopatica delle strutture in disfunzione in particolare arti inferiore, bacino, rachide e tratto cervicale alto.
Per il lavoro domiciliare è stato realizzato un programma con esercizi di allungamento muscolare per i muscoli antagonisti al muscolo lesionato, un programma di potenziamento progressivo con ausilio di elettrostimolatore (da noi fornito) fino a simulare il gestro atletico.
Come programma di mantenimento sono stati consigliati esercizi di ginnastica posturale, allungamento muscolare e lavoro su alcuni recettori posturali, da integrare alla preparazione atletica.
Ha un meso esatto dalla prima ecografia il risultato è stato la risoluzione completa delle lesioni muscolari e soprattutto l'assenza di edemi e cicatrici. Questa è forse la cosa più importante, mediamente una lesione muscolare in 5 settimane (ovviamente dipende dalle sue dimensioni) viene risolta autonomamente dal corpo, che però riorganizza i tessuti in maniera disorganizzata cosa che potrebbe portare a recidive o limitazione dello scorrimento del sistema fasciale con conseguenti problematiche in un punto qualsiasi della catena fasciale interessata.
Ma soprattutto non essere seguiti adeguatamente dopo un infortunio muscolare o limitarsi solo a svolgere delle sedute di elettromedicali per risolvere il problema locale fa si che il nostro corpo crei sempre maggiori restrizioni e adattamenti che potrebbero scatenare altri infortuni simili.
Per questo è importante dopo un trauma farsi seguire da un terapista esperto che non si limiti a eseguire un trattamento localizzato ma che valuti l'atleta a livello globale.
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